Il perito industriale è un libero professionista che ha una preparazione teorica e pratica in tutte le materie tecniche e matematiche, a cui può essere associata una specializzazione in un particolare settore dell’industria o del terziario:
arti fotografiche
arti grafiche
chimica
chimica conciaria
costruzioni aeronautiche
disegno di tessuti
edilizia
elettronica e telecomunicazioni
elettronica e automazione
energia nucleare
industria cartaria
industrie metalmeccaniche
industria mineraria
industria navalmeccanica
industria ottica
industria tessile
informatica
materie plastiche
meccanica
metallurgia
tecnologie alimentari
termotecnica
confezione industriale e produzione tessile.
Si può quindi definire un esperto dei processi produttivi di beni materiali e servizi su scala industriale. Generalmente, questo professionista svolge funzioni di coordinamento, direttive, esecutive e di progettazione, anche se la tipologia delle attività lavorative può variare in base all’indirizzo di studi prescelto.
Formazione
I periti industriali possono essere diplomati oppure laureati.
La formazione scolastica può iniziare con una scuola secondaria di secondo grado, un Istituto Tecnico – Settore Tecnologico, optando per uno dei seguenti indirizzi che corrispondono alle diverse specializzazioni dei periti industriali: Meccanica, meccatronica ed energia; Trasporti e logistica; Elettronica ed elettrotecnica; Informatica e telecomunicazioni; Grafica e comunicazione; Chimica, materiali e biotecnologie, Sistema moda; Agraria e agroindustria; Costruzioni, ambiente e territorio. Il percorso scolastico si articola in due bienni e un quinto anno finale, che termina con l’Esame di Stato.
E’ consigliabile, anche se non obbligatorio, continuare la formazione in ambito universitario, con una laurea triennale nell’ambito delle seguenti classi di laurea
L03 – Discipline delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda
L04 – Disegno industriale
L07 – Ingegneria civile e ambientale
L08 – Ingegneria dell’informazione
L09 – Ingegneria industriale
L17 – Scienze dell’architettura
L21 – Scienze della pianificazione territoriale e urbanistica
L23-Scienze e tecnologie delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda
L25 – Scienze e tecnologie agrarie e forestali
L27 – Scienze e tecnologie chimiche
L30 – Scienze e tecnologie fisiche
L31 – Scienze e tecnologie informatiche
L34 – Scienze geologiche
L42-Disegno Industriale
SNT/03-L/SNT/03-Scienze delle professioni sanitarie tecniche
SNT/04-L/SNT/04-Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione
Accesso alla professione
L’esercizio della libera professione è riservato agli iscritti all’Albo Professionale dei Periti Industriali. Per l’iscrizione occorre:
essere cittadino italiano o di uno Stato dell’UE (o di uno Stato con cui esista trattamento di reciprocità);
avere la residenza nella circoscrizione del Collegio;
possedere il diploma o la laurea;
avere conseguito l’abilitazione professionale.
L’abilitazione all’esercizio della professione è subordinata al superamento di un esame di Stato.
Per essere ammessi all’esame occorre inoltre possedere, oltre al titolo di studio (diploma o laurea), almeno uno dei seguenti requisiti:
avere completato un periodo di attività tecnica subordinata, anche al di fuori di uno studio tecnico professionale;
avrere completato un periodo biennale di frequenza di apposita scuola superiore diretta a fini speciali finalizzata al settore della specializzazione relativa al diploma;
avere completato il periodo di formazione e lavoro con contratto a norma di legge e con mansioni proprie della specializzazione relativa al diploma;
avere completato il periodo di pratica durante il quale il praticante perito industriale abbia collaborato all’espletamento di pratiche rientranti nelle competenze professionali della specializzazione relativa al diploma.
I Consigli provinciali dei Periti industriali organizzano, solitamente, corsi di preparazione agli esami di Stato per l’abilitazione professionale.
Ai laureati iscritti all’Albo spetta il titolo professionale di Perito industriale laureato.
Da segnalare che per l’accesso alla professione è necessario un tirocinio professionalizzante che è di durata diversa, per diplomati e per laureati: 18 mesi per i non laureati e di 6 mesi per i laureati.